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Der Untergeher |
© 1983 SUHRKAMP VERLAG, FRANKFURT AM
MAIN |
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Il soccombente
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traduzione di Renata Colorni |
Adelphi - Fabula 4 |
Prima edizione: 1985 - 186 pagine -
14 x 22 cm.
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© 1985 ADELPHI EDIZIONI S.P.A.,
MILANO |
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A un corso di
Horowitz, a Salisburgo, si incontrano tre
giovani pianisti. Due sono brillanti,
promettenti. Ma il terzo è Glenn Gould:
qualcuno che non brilla, non promette, perché
è. E presto diventerà una leggenda.
Mentre Gould, un giorno, suona le Variazioni
Goldberg di Bach, il suo amico
Wertheimer si sente trafitto, annientato: sa
che in quel modo non suonerà mai. E, se così
sarà, la sua vita intera si rivelerà essere
quella di un soccombente, come Glenn
Gould stesso lo aveva chiamato. In questa
scena sono racchiusi tutti gli elementi che
segneranno il futuro dei tre amici. Gould
morirà suonando le Variazioni Goldberg,
raggricciato sulla tastiera, nel tentativo
sempre rinnovato di essere non già un
interprete al pianoforte, ma il pianoforte
stesso, il suo Steinway. Wertheimer sarà
travolto dalla meccanica feroce
dell’emulazione, della debolezza profonda,
dell’incapacità di essere unico e della
coscienza di non esserlo. Il narratore, che è
il terzo pianista, rinuncia anche lui al
pianoforte, ma tesse una trascendentale
partitura di prosa: questo libro, variazione
romanzesca sul tema della grazia e
dell’invidia, di Mozart e Salieri, ma ancor
più sul tema terribile del non riuscire a
essere.
Bernhard sembra avere scritto questo romanzo
come Gould suonava: «per così dire dal basso
verso l’alto, non come tutti gli altri
dall’alto verso il basso». Fin dai primi
tocchi, cupi e leggeri, avvertiamo che il
libro è la storia di una disputa
inestinguibile, che procede nella vita e nella
morte: quella tra la Forza e la Debolezza. E,
se la Forza appare sul fondo, nella spietata
esclusione, da parte di Gould, di tutto ciò
che non sia perfetto, si può dire che rare
volte l’epos della Debolezza si sia articolato
con i tratti grandiosi, e anche la sinistra
comicità, che incontriamo nelle vicende di
Wertheimer. Quest’uomo che della debolezza ha
la vocazione è al tempo stesso pieno di
talenti, di qualità e di intelligenza. Il suo
soccombere è un processo sotterraneo, sottile,
che lo distrugge, ma tende a distruggere anche
gli altri. Nella sua debolezza, Wertheimer ha
il fascino pernicioso di chi attira gli altri
nella propria rovina.
Alla fine, giunti a una sorta di vertigine
nell'arte della variazione, ci accorgiamo che
Wertheimer, il soccombente, ha costruito pezzo
per pezzo, nella vita e nella morte, una sorta
di doppio beffardo, un'ombra sfigurata della
perfezione di Gould, quale ultima vendetta
della debolezza contro la grazia.
Thomas Bernhard, austriaco, è nato nel 1931 ed
è oggi considerato uno dei massimi narratori
di lingua tedesca. Il soccombente è
stato pubblicato in Germania nel 1983.
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In copertina:
Salvatore Dalì, Donne con teste floreali
che trovano la pelle d'un piano a coda sulla
spiaggia, 1936. Museo Dalì di Saint
Petersbourg, Florida. Fondazione Reynold
Morse. |
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