"Austria,
non mi leggerai"
Nel
testamento Bernhard vieta i suoi libri in patria.
(Ansa-Ap-Agi)
"La Stampa", Sabato 18 Febbraio 1989
VIENNA - Lo
scandalo che ha sempre accompagnato in vita lo scrittore
austriaco Thomas Bernhard, deceduto domenica scorsa
all'età di 58 anni, lo segue anche dopo la morte: a
sorpresa il testamento impone infatti il divieto di
utilizzazione in patria delle sue opere, una volontà che
suona come una maledizione verso il suo Paese cui lo
scrittore era legato da amore e odio.
"Dopo la mia morte, per tutta la durata del periodo
stabilito dalla legge sul diritto d'autore -
recita il testamento - i miei scritti non potranno
essere, in nessuna forma, rappresentati, stampati o
recitati entro i confini dello Stato austriaco, quale
che esso si definisca".
Nelle sue ultime volontà Bernhard "sottolinea
inoltre espressamente di non voler avere nulla a che
fare con lo Stato austriaco" e di opporsi a "qualsivoglia
intromissione e avvicinamento futuri dello Stato
austriaco nei confronti della mia persona e del
mio lavoro".
La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno quando
la televisione ha dato per prima lettura al testamento,
mentre al Burgtheater era peraltro in corso la
rappresentazione del controverso dramma di Bernhard Heldenplatz.
Per volontà dello scrittore, la notizia della morte è
stata tenuta segreta e ha trovato conferma solo l'altro
ieri, a quattro giorni dal decesso, in seguito al
diffondersi di voci insistenti. Quando è stata
confermata, nel cimitero di Grinzing si erano già svolte
le esequie alla presenza di soli tre familiari: la
sorella, il fratellastro e il padre adottivo.
Alcuni esperti di diritto hanno espresso dubbi sul
valore giuridico della disposizione testamentaria, in
quanto, hanno osservato, occorre studiare se e in che
misura contraddica i termini stipulati dallo scrittore
da vivo nei diversi contratti firmati con editori e
teatri.
Comunque sia, resta intatto il valore simbolico del
gesto di quello che da molti viene considerato il più
significativo romanziere austriaco del dopoguerra,
intriso di un pessimismo esistenziale assoluto.
A Vienna, le librerie riferiscono d'una corsa
all'acquisto dei suoi ultimi lavori dopo che si è
diffusa la notizia della morte: la richiesta si
concentra soprattutto sul suo ultimo romanzo Sulle
alture, e sull'opera teatrale Heldenplatz
(Piazza degli Eroi), che ha scatenato reazioni ostili in
ogni ambiente per la feroce critica dell'antisemitismo
che, secondo Bernhard, intrideva e intride ancora
settori politici, ecclesiastici e culturali del Paese.
Già nel 1984 Bernhard proibì la distribuzione del dramma
I Taglialegna in Austria per reazione ad un suo
ex amico che lo aveva denunciato per diffamazione.
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