Nella presente Discografia sono elencati in ordine alfabetico per compositore i dischi incisi dal Quartetto Italiano. Se si eccettua la prima versione del Quartetto di Debussy, incisa in 78 g/m insieme con una gavotta di Vinci-Guerrini ad un anno dalla nascita, tutti gli altri dischi sono a 33 giri/minuto.
Numerose opere sono state incise due volte; tre volte sono stati incisi il Quartetto di Debussy (1946, 1954 e 1965) e gli schubertiani Quartettsatz D 703 (1949, 1965 e 1979) e D 804 Rosamunde (1952, 1965 e 1976), un dato - questo - di estremo interesse per chi voglia rendersi conto, attraverso l'analisi musicale, del cammino percorso dal Quartetto Italiano verso una libertà di esecuzione capace di trasformare l'interpretazione in vera e propria ricreazione dell'opera (vengono in mente a questo proposito le parole che Debussy ebbe a rivolgere al Quartetto Capet dopo aver ascoltato per la prima volta il suo quartetto: «Questo che mi avete fatto ascoltare, non è il quartetto che ho scritto, ma è talmente bello che vi prego di continuare a suonarlo come avete fatto ora!»).
Le principali case discografiche per cui ha inciso il Quartetto Italiano sono la Decca (1948-1952), la Columbia (1953-1965) e la Philips (1965-1979).
Frutto di un accordo particolare fra Philips e Deutsche Grammophon è il disco che ha visto il Quartetto Italiano e Maurizio Pollini uniti nell'interpretazione del Quintetto con pianoforte op.34 di Brahms.
Il primo Debussy vede alla viola Lionello Forzanti, mentre il Quintetto con pianoforte op.34 di Brahms, la terza versione del Quartettsatz D 703 di Schubert e la seconda de "La Morte e la Fanciulla" sono incise dalla formazione che vede alla viola Dino Asciolla in sostituzione di Piero Farulli.
Il confronto con le opere in repertorio mostra che buona parte di esse è stata incisa su disco.
Nell'integrale discografica Philips di Mozart figura anche l'Adagio e Fuga K 546, dal Quartetto Italiano spesso eseguita in concerto, anche se originariamente scritto per orchestra d'archi; vi figurano anche i Divertimenti K 136, K 137 e K 138, oggi spesso eseguiti con l'orchestra d'archi, oltre alla versione originale dell'Adagio per il Quartetto K 156. L'integrale discografica Philips beethoveniana comprende il Quartetto op.130 nella versione originale, completo cioè della "Grande Fuga" op.133 e seguito dall'Allegro finale, composto successivamente in sua sostituzione dietro insistente richiesta dell'editore.
Numerosi i premi discografici assegnati al Quartetto Italiano: 1966 «Diapason» per la musica da camera; 1966 «Deutscher Schallplattenpreis» per Schubert D 87 e D 804; 1968 «Premio critica discografica italiana» per i sei quartetti di Mozart dedicati ad Haydn; 1970 «Premio Discoteca» per la musica da camera; «Premio Edison» per l'integrale di Brahms e Schumann; 1972 «Grand Prix des Discophiles» per l'integrale di Brahms e Schumann; 1973 «Deutscher Schallplattenpreis» per l'integrale di Brahms e Schumann; 1974 «Viotti» d'oro»; 1975 «Maschera» d'argento; 1978 «Premio Edison» per Schubert D 804; 1979 «Montreux International Award», Diploma d'onore «per aver fatto progredire l'arte del disco».Purtroppo scarse sono state le trasmissioni e le registrazioni del Quartetto Italiano per una televisione non ancora sviluppata a sufficienza: se ne ricordano alcune pubbliche, una per la Radio Televisione della Svizzera Italiana e alcune per l'emittente giapponese NHIC.

Tre importanti edizioni discografiche, Paragon/Amadeus (2009), Decca (2015) e Warner Classics (2021) raccolgono in maniera omogenea il riversamento in Compact Disc delle registrazioni 1946-1952 la prima, tutte le registrazioni Decca, Philips e Deutsche Grammophon la seconda e tutte le registrazioni Columbia la terza.

L'elenco che segue riassume, per ogni compositore, le musiche incise dal Quartetto Italiano nonchè la loro attuale disponibilità anche in Compact Disc.
Cliccando invece sul nome del compositore nel menu principale di sinistra si accede alla discografia dettagliata; le immagini delle copertine dei dischi sono riferite, quando possibile, alla prima edizione pubblicata. Cliccando sull'immagine stessa si accede ai dettagli specifici dell'edizione; non tutte le registrazioni sono state riversate su Compact Disc (CD) ma quelli pubblicati (in prima edizione) sono posti sotto all'edizione in Long Playing (LP).