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2 LP's
- 2741 010 - (p) 1982
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2 CD's -
410 715-2 - (p) 1982 |
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2 CD's -
00289 479 3769 - (p) 1982 |
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GUSTAV MAHLER
(1860-1911) |
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Symphonie
No. 3 |
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103' 33" |
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Long Playing 1 |
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61' 42" |
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Erste Abteilung |
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1. Kräftig. Entschieden |
34' 20" |
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Zweite Abteilung |
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2. Tempo di Menuetto. Sehr mäßig |
9' 25" |
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3. Comodo, Scherzando. Ohne Hast |
17' 57" |
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Long Playing 2 |
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41' 51" |
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4. Sehr langsam. Misterioso.
Durchaus ppp (Text: Friedrich
Nietzsche "Also sprach Zarathustra") |
10' 37" |
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5. Lustig im Tempo und keck im
Ausdruck (Text: from "Des Knaben
Wunderhorn") |
4' 30" |
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6. Langsam. Ruhevoll. Empfunden |
26' 44" |
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Jessye Norman,
Sopran (Altsolo) (4,5)
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Konzertvereinigung
Wiener Staatsopernchor / Norbert
Balatsch, Chorus Master (5)
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Wiener Sängerknaben
/ Michael Gormley, Chorus Master (5)
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Wiener
Philharmoniker |
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Gerhart Hetzel,
Violin-Solo / Adolf Holler, Posthorn-Solo |
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Claudio ABBADO |
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Luogo
e data di registrazione |
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Musikverein,
Vienna (Austria) - settembre 1980 |
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Registrazione:
live / studio |
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studio |
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Executive Producer |
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Rainer
Brock |
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Recording Producer
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Rainer
Brock |
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Tonmeister
(Balance Engineer)
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Karl-August
Naegler |
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Editing |
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Christopher
Alder |
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Prima Edizione LP |
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Deutsche
Grammophon - 2741 010 - (2 LP's) -
durata 61' 42" & 41' 51" - (p)
1982 - Digital |
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Edizione CD |
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Deutsche
Grammophon - 410 715-2 - (2 CD's)
- durata 60' 52" & 41' 53" -
(p) 1982 - DDD
Deutsche Grammophon "The
Originals" - 00289 479 3769 - (2
CD's) - durata 60' 52 & 41'
53" - (p) 1982 - DDD
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Note |
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Cover Photo:
Herbert Tobias, Hamburg
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In una
conversazione con la sua
amica Natalie Bauer-Lechner
Gustav Mahler disse a
proposito della sua Quarta
Sinfonia che essa stava in
stretta relazione con le
prime tre Sinfonie e che
queste trovavano il loro
vero epilogo solo nella
Quarta: le quattro Sinfonie
venivano a costituire per il
loro contenuto e struttura
una tetralogia in sé
perfettamente compiuta.
Mahler era poi dell'avviso
che la Seconda si collegasse
direttamente alla Prima, e
che la Terza si librasse "ancora
su quel mondo di lotta e
dolore" della Prima e
Seconda e che potesse "qualificarsi
solo come il loro
risultato". Ciò che
Mahler intendeva
precisamente si chiarisce
solo ad uno studio comparato
dei programmi di queste
Sinfonie del "Wunderhorn".
Nel programma della Seconda
Sinfonia, compiuta nel 1894,
sono formulate questioni
esistenziali, metafisiche ed
escatologiche: il senso
dell'esistenza, la vita dopo
la morte, i 'novissimi'. Il
testo che Mahler vi aggiunse
si conclude con un credo
all'immortalità, di tono
affatto personale. Il
soggetto della Terza
Sinfonia, scritta nel
1895/96, è invece di
carattere cosmologico. Nel
concepire questa Sinfonia
Mahler aveva in mente una
sorta di storia della
creazione: l'idea
dell'origine della vita
dalla "materia rigida ed
inanimata" e l'idea
dello sviluppo verso forme
d'esistenza sempre più
elevate: il mondo delle
piante, degli animali, degli
uomini. In una lettera del
29 agosto 1895 all'amico
Fritz Löhr, Mahler definì la
Terza, cui stava lavorando,
come "la sua opera più
ricca ed originale",
spiegandone così l'idea
programmatica di base: "Che
cosa mi racconta l'amore
[questo il titolo des sesto
movimento] è un
riepilogo delle mie
sensazioni nei confronti
di tutti gli esseri, dove
non mancano per l'anima
prove profondamente
dolorose, che si risolvono
però a poco a poco in una
radiosa certezza: la gaia
scienza." E un po'
oltre Mahler scrive: "Sopra
ogni cosa si muove in noi
l'amore eterno - come i
raggi concorrono in un
punto focale."
Numerose dichiarazioni
di Mahler sulla concezione
della Terza danno
l'impressione che l'idea
programmatica fondamentale
di questa Sinfonia sia stata
assolutamente personale. Ma
ad un esame più preciso si
deve constatare che
l'apparenza inganna.
Ricercando le fonti del
programma di questa Sinfonia
mi sono imbattuto in un
poema dal titolo Genesis,
scritto da Siegfried Lipiner
(un intimo amico di Mahler)
e pubblicato nel 1880.
Questo poema fu concepito
dal suo autore come un sogno
cosmologico; si tratta
infatti di una visione
poetica dell'origine del
mondo da una grande nuvola
dormiente, che comincia a
parlare. Lipiner racconta in
un linguaggio fiorito come
dalla nuvola abbiano origine
gli astri, le terre, i soli,
il regno vegetale, gli
animali, l'umanità. Un
paragone del poema con le
dichiarazioni di Mahler
dimostra che l'opera di
Lipiner è servita da modello
letterario al programma di
Mahler. Questi dette però al
poema un nuovo senso: mentre
Lipiner parla dell'amore
assai in generale, senza
caratterizzarne precisamente
l'essenza, Mahler intende
per "amore eterno"
l'amore in senso religioso e
morale. Ed è assai
significativo che la
gerarchia cosmologica da lui
elaborata comprenda non solo
la natura inorganica, il
mondo delle piante, degli
animali e degli uomini, ma
anche il mondo degli
spiriti. Nella concezione
mahleriana gli angeli sono
intermediari tra l'uomo e
Dio, inteso come amore.
L'idea programmatica che sta
a base della Terza Sinfonia
ne caratterizza la struttura
compositiva in modo ancor
più evidente di quanto non
avvenga per le altre
Sinfonie di Mahler. I sei
movimenti in cui si articola
la Terza costituiscono in
certo qual modo i sei
capitoli di quella storia
della creazione che Mahler
ha così poeticamente
concepito. Ed in modo
analogo tutti gli elementi
di ordine tecnico ed
espressivo si subordinano
all'intento programmatico:
l'inclusione delle voci nel
quarto e quinto movimento,
il grande apparato
orchestrale, le sfumature
della strumentazione, lo
straordinario avvicendarsi
di toni espressivi, la
molteplicità di caratteri,
l'universalità del
linguaggio musicale.
Originale è la struttura del
primo movimento: ad una
introduzione lenta,
insolitamente lunga e ricca
di caratteri tematici, segue
una sezione in uno schema
irregolare di forma-sonata.
Sul frontespizio
dell'autografo
l'introduzione porta il
titolo "Pan si
risveglia", la sezione
successiva è intitolata "L'estate
avanza (corteo bacchico)".
All'introduzione danno
un'impronta caratteristica
soprattutto delle parti
simili ad una marcia funebre
ed altre di tipo arioso e
recitativo, che vogliono
simboleggiare
rispettivamente la natura "rigida
e senza vita" ed il
lamento della vita "incatenata".
Un passo nel tono d'un
corale (presso la cifra 11)
porta nell'autografo la
soprascritta "Pan dorme"
- una celata allusione al
poema di Lipiner, che inizia
con i versi: "Era come se
tutto il cosmo fosse una
grande nuvola - questa
nuvola giaceva e dormiva".
La sezione in forma-sonata,
chiaramente articolata in
esposizione, sviluppo e
ripresa, viene in primo
luogo contrastata da figure
in ritmo di marcia, ma
ripropone ripetutamente
anche il materiale tematico
dell'introduzione. Lo
sviluppo è strutturato per
una parte considerevole come
musica a programma
illustrativa: tre sezioni
fanno chiaro riferimento ad
immagini del poema di
Lipiner, in cui si parla di
astri in contesa fra loro,
di grido di battaglia e di
uragano. Corrispondentemente
a tali immagini troviamo
nella partitura autografa di
Mahler le indicazioni
programmatiche "La
plebaglia" (cifra 44),
"La battaglia ha inizio"
(cifra 49) e "La
tempesta del Sud"
(cifra 51). Il primo
passaggio si distingue per
una eccessiva acuità
d'espressione, per una
voluta trivialità e rudezza,
e per una strumentazione
stridula; il secondo
passaggio è caratterizzato
da motivi in ritmo di marcia
e da segnali militari
marziali; il terzo passaggio
invece è una
rappresentazione
naturalistica della
tempesta. Nella già citata
lettera a Fritz Löhr si
legge che l'estate viene
immaginata quale vincitrice
- così le fanfare annunciano
a conclusione del primo
movimento la definitiva
affermazione della vita.
Il secondo movimento ("Che
cosa mi raccontano i fiori
dei prati") è
articolato in cinque parti:
una idea principale in tempo
di minuetto si alterna due
volte con un Trio di
carattere simile ad uno
Scherzo. Delicatezza,
raffinatezza e vivacità (nel
Trio) sono elementi
caratteristici di questo
movimento, che è stato così
illustarto da Mahler: "È
la cosa più spensierata
che abbia mai scritto -
così spensierata come
possono esserlo i fiori
... Potrai immaginare che
il tutto non si
limita a questa innocente
serenità floreale, ma
diviene serie e grave.
Come un vento temporalesco
soffia sui prati e scuote
foglie e fiori, che gemono
e sospirano sui loro
steli, quasi implorando la
salvezza in un regno più
alto."
Un marcato contrasto con
questo "Blumenstück" (Brano
dei fiori) è offerto dal
terzo movimento, il "Tierstück"
(Brano degli animali)
intitolato "Che cosa mi
raccontano gli animali del
bosco". Tematica,
colorito e carattere sono
qui completamente diversi;
simile è soltanto la
struttura in cinque sezioni:
una idea principale alla
maniera d'uno Scherzando
s'alterna più volte con un
Trio sognante, dove risalta
l'assolo della cornetta da
postiglione. Mahler ha
tratto la sostanza tematica
dello Scherzando dal suo
lied del "Wunderhorn" "Ablösung
im Sommer" ("Kuckuck
hat sich zu Tod gefallen");
nuova è la composizione
della parte in 6/8 (cifra 4)
e del Trio. L'integrazione è
così ben riuscita che anche
l'ascoltatore più esperto,
se non è a conoscenza di
come sia nato questo
movimento, deve ritenere che
Mahler abbia composto il
movimento tutto d'un fiato.
La tematica delle parti
principali è inoltre
contrassegnata da motivi che
imitano il verso degli
uccelli; lunghe catene di
trilli suscitano
l'impressione acustica d'un
concerto d'uccelli. Mahler
aveva in mente soprattutto
questo "Tierstück"
quando il 18 febbraio 1896
scriveva a Richard Batka: la
sua musica "è sempre e
dappertutto solo un suono
della natura!"
Mahler intese la maggior
parte dei movimenti della
Terza Sinfonia come delle
umoresche. Solo riguardo al
quarto e sesto movimento
egli riteneva che fossero "della
più grave serietà". A
base del quarto movimento ("Che
cosa mi racconta la notte
[l'uomo]") c'è il lied
di mezzanotte (O Mensch!
Gib acht!) da "Così
parlò Zarathustra" di
Friedrich Nietzsche. Con
questo lied orchestrale la
musica di Mahler raggiunge
una indescrivibile
delicatezza e sensività. Il
lied è concepito
dall'immagine di una musica
naturale misteriosa ed
avvertibile solo in sogno.
Ciò è indicato non solo
dalle parole che si leggono
all'inizio del movimento "Sehr
langsam. Misterioso.
Durchaus ppp" (Molto
lento. Misterioso.
Assolutamente ppp). ma anche
dall'inera struttura
compositiva. In cinque
passaggi risuonano motivi di
richiamo, dapprima
nell'oboe, poi nel corno
inglese e quindi di nuovo
nell'oboe. Due volte si può
leggere nella partitura
stampata l'annotazione "come
un suono di natura".
Nell'autografo si trova in
più parti la sopracitata "Der
Vogel der Nacht"
(L'uccello della notte). Se
si tiene presente che il
primo richiamo dell'oboe
risuona come una risposta
alla domanda del contralto
solista "Was spricht die
tiefe Mitternacht?"
(Che dice mai la mezzanotte
fonda?), si può comprendere
che i richiami del "Vogel
der Nacht" devono
essere intesi come la voce
della mezzanotte che parla
in tono misterioso, che
svela il segreto del mondo.
Il quinto movimento ("Che
cosa mi raccontano le
campane del mattino [gli
angeli]") è una sorta
di musica coelestis
o angelica: un lied
orchestrale per contralto
solista, coro di voci
bianche e coro femminile su
un testo dal "Wunderhorn": "Es
sungen drei Engel einen
süssen Gesang" (Tre
angeli cantarono una dolce
canzone). Delle cinque
strofe della poesia le prime
due e le ultime due devono
essere eseguite lustig
im Tempo und keck im
Ausdruck (in tempo
vivo e con espressione
spigliata). Ciò corrisponde
alla "gioia celeste che
non ha più fine", e vi
si addicono il timbro chiaro
delle campane e del
glockenspiel, come anche la
linea melodica condotta
nell'ambito dei modi
ecclesiastici e l'armonia
arcaicizzante. Solo la parte
centrale del movimento è
trattata in tono più cupo,
quasi simile ad una musica
funebre, e ciò
corrispondetemente alla
terza strofa della poesia,
dove S. Pietro lamenta la
trasgressione dei dieci
comandamenti. Non c'è dunque
da meravigliarsi se Mahler
fa udire proprio qui il
tam-tam, un simbolo sonoro,
che per lui quasi sempre sta
semanticamente per la morte
e qui simboleggia il timore
della morte (spirituale).
Il Finale della Terza
Sinfonia, un movimento lento
di grande vigore espressivo,
si basa su due temi
contrastanti di cui il primo
(in modo maggiore) ha un
carattere innodico ed il
secondo (in modo minore) un
carattere doloroso. Ambedue
i temi sono soggetti ed
imponenti intensificazioni,
e nel momento culminante
(quattro battute prima della
cifra 23) viene citato il
movimento iniziale della
Sinfonia. Nell'autografo si
possono leggere questi due
versi da Des Knaben
Wunderhorn (Il corno
magico del fanciullo) che
fungono da motto del Finale:
"Padre, volgiti ad
osservare le mie ferite!
Fa' si che nessuna
creatura si perda."
Sul più profondo significato
della sua musica Mahler
scrisse il primo luglio 1896
alla sua amica Anna
Mildenburg: "Capisci
dunque di che cosa si
tratta? Si deve così
indicare la vetta ed il
gradino più alto da cui si
possa vedere il mondo. Io
potrei definire questo
movimento all'incirca
anche così: 'Quello che
Dio mi racconta!' E in
verità proprio nel senso
che Dio può essere inteso
solo come 'amore'. E così
la mia composizione viene
a costituire un poema
musicale che abbraccia
tutti i livelli
dell'evoluzione in
graduale crescendo. Si
comincia con la natura
inanimata e si sale su
fino all'amore di Dio!"
Constantin
Floros
(Traduzione:
Gabriele
Cervone)
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