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2 LP's
- 2707 128 - (p) 1981
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1 CD -
439 743-2 - (p) 1981 |
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2 CD's -
423 928-2 - (p) 1980/1981 |
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GUSTAV MAHLER
(1860-1911) |
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Long Playing 1 |
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45' 39" |
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Symphonie
No. 5 cis-moll
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72' 13" |
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Erster Teil |
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1. Trauermarsch. In gemessenem
Schritt. Streng. Wie ein Kondukt |
11' 59" |
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2. Stürmisch bewegt, mit größter
Vehemenz |
16' 05" |
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Zweiter Teil |
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3. Scherzo. Kräftig, nicht zu
schnell |
17' 35" |
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Long Playing 2 |
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46' 03" |
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Dritter Teil |
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4. Adagietto. Sehr langsam |
11' 53" |
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-
5. Rondo-Finale. Allegro - Allegro
giocoso |
14' 41" |
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Rückert-Lieder |
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19' 29"
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1. Blicke mir nicht in die Lieder |
1' 25" |
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2. Liebst du um Schönheit |
2' 09" |
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3. Ich bin der Welt abhanden
gekommen |
7' 00" |
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4. Ich atmet' einen linden Duft |
2' 47" |
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5. Um Mitternacht |
6' 08" |
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Hanna Schwarz,
Alt (contralto) |
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Chicago Symphony
Orchestra |
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Claudio ABBADO |
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Luogo
e data di registrazione |
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Orchestra
Hall, Chicago (USA):
- febbraio 1980 (Symphony)
- febbraio 1981 (Rückert-Lieder) |
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Registrazione:
live / studio |
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studio |
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Production |
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Rainer
Brock |
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Recording
Supervision
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Rainer
Brock (Symphony) / Wolfgang
Stengel (Rückert-Lieder) |
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Tonmeister
(Balance Engineer)
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Klaus
Hiemann (Symphony) / Karl-August
Naegler (Rückert-Lieder) |
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Editing |
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Rainer
Höpfner (Rückert-Lieder) |
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Prima Edizione LP |
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Deutsche
Grammophon - 2707 128 - (2 LP's) -
durata 45' 39" & 46' 03" - (p)
1981 - Analogic (Symphony /
Digital (Rückert-Lieder) |
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Edizione CD |
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Deutsche
Grammophon - 439 743-2 - (1 CD) -
durata 72' 28" - (p) 1981 - ADD
(only Symphony)
Deutsche Grammophon - 423 928-2 -
(2 CD's) - durata 52' 47" &
50' 53" - (p) 1981 - DDD
(Rückert-Lieder) - ADD (Symphony
Nr. 6)
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Note |
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Cover Photo:
Herbert Tobias, Hamburg (LP 2707
128)
Cover Illustration: Werner
Beyeler (CD 439 743-2 & CD
423 928-2)
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L’anno 1901
rappresentò forse la svolta
decisiva nella vita di
Mahler. In novembre conobbe
Alma Schindler, che in
quattro mesi sarebbe
diventata sua moglie;
durante l`estate aveva
cominciato a comporre la
Quinta Sinfonia, oltre ai
primi Lieder su testi di
Friedrich Rückert. E nel
completare la Quarta
Sinfonia un anno prima,
Mahler si era reso conto di
stare chiudendo - almeno
artisticamente - un capitolo
importante. Natalie
Bauer-Lechner, che era stata
sua assidua compagna negli
anni fra il 1893 e il 1902,
dei quali aveva tenuto un
diario fedele, riferì nelle
sue memorie che “Mahler,
alludendo alle tre Sinfonie
precedenti che l'avevano
preceduta, sottolineò i loro
stretti legami con la
Quarta: attraverso di essa,
le precedenti raggiungono
per la prima volta la
completezza. Sulla base del
contenuto e della struttura,
le quattro opere
costituiscono una tetralogia
completamente indipendente”.
Questa “tetralogia”
sinfonica è divenuta
generalmento nota come “le
sinfonie del Wunderhorn”.
Per la maggior parte dei
sedici anni durante i quali
Mahler le compose, era stato
sotto l’influenza della
popolare collezione
ottocentesca di poesia
popolare tedesca detta Des
Knaben Wunderhorn (Il
corno magico del fanciullo).
Egli mise in musica questi
testi quas1 due dozzine di
volte; tra l'altro sono
basati su di essi i
movimenti vocali che
compaiono rispettivamente
nella Seconda, Terza e
Quarta Sinfonia. (La Prima
Sinfonia non è, a rigor di
termini, una “Sinfonia del
Wunderhorn”; ma
concettualmente - per via
del suo rapporto
programmatico con le altre
tre, e per essere il
materiale che la compone
preso in prestito dai Lieder
eines fahrenden Gesellen
(Canti di un viandante),
imbevuti a loro volta
dell'atmosfera del Wunderhorn
- essa forma parte
integrante della “tetralogia”.)
Perché
Mahler, nel 1901, si
volgesse dal Wunderhorn
a Rückert, e dalla sinfonia
vocale a quella puramente
strumentale, non sappiamo.
Ci sono tuttavia numerosi
indizi che sembrano indicare
che queste due evoluzioni
non per caso avvennero
insieme. Pur avendo
completato il suo ultimo
Lied del Wunderhorn ("Der
Tamboursg'sell") solo in
agosto, durante quella
stessa estate egli compose
ben sei, e forse sette, dei
dieci Lieder su poesie di
Rückert che avrebbe scritto
(due o tre dei cinque Kindertotenlieder,
e quattro dei cinque Lieder
eseguiti in questa
registrazione: "Blicke mir
nicht in die Lieder", "Ich
atmet' einen linden Duft",
"Ich bin der Welt abhanden
gekommen" e "Um
Mitternacht"). Ad essi
avrebbero fatto seguito solo
tre (o quattro) altri Lieder
su testi di Rückert, ma
l'amore di Mahler per questa
poesia delicata, piuttosto
melanconica, perfetta di
forma era destinato a
durare. Scrivendo ad Alma
nel 1903, egli alluse ad una
affinità spirituale fra
Rückert, il fisico e
filosofo Gustav Theodor
Fechner e se stesso ("essi
sono due persone
strettamente legate, e una
parte del mio essere forma
un terzo membro di questa
alleanza"), mentre nel 1907,
molto tempo dopo il
completamento del suo ultimo
Lied su testo di Rückert,
egli incaricò Alma di
"portare Rückert" da
Maiernigg a Vienna, anche se
si dovevano "lasciare
indietro" Goethe e
Shakespeare.
Fra i contributi che Mahler
diede all’evoluzione del
linguaggio musicale del
ventesimo secolo, un posto
speciale occupa la questione
dei rapporti
vocali-strumentali.
Lasciando da parte per un
momento le considerazioni
più generali del ruolo
pionieristico di Mahler
nell’evoluzione del Lied
orchestrale, si possono
osservare cambiamenti molto
notevoli nel suo trattamento
dei testi poetici nei Lieder
che risultarono dal suo
interesse per Rückert del
1901. Mentre l'atteggiamento
musico-letterario (un
concetto della musica vocale
in equilibrio fra la
supremazia delle
considerazioni musicali e
l’egemonia della parola
scritta) nei suoi primi
Lieder è spesso
caratterizzato da un grado
di creazione poetica quasi
equivalente a quello del suo
coinvolgimento musicale, nei
Lieder su testi di Rückert
assistiamo a un’assenza
quasi totale di questo
intervento poetico. Anche
dal punto di vista
stilistico avvengono dei
cambiamenti significativi:
nel rapporto fra voce e
accompagnamento. La parte
pianistica omofonica, che
serve da sostegno alla voce,
come la troviamo nei prirni
Lieder (i cosiddetti Lieder
und Gesange aus der
Jugendzeit) viene
gradualmente rimpiazzata,
nei Lieder orchestrali del Wunderhorn,
da un tipo di
accompagnamento che, in
mancanza di un termine
migliore, può essere
definito “eterofonico”.
Questa evoluzione culmina
nella polimelodicità dei più
tardi Lieder orchestrali
(che comprendono, oltre ai
dieci Lieder su testi di
Rückert, Das Lied von
der Erde). Non è più
possibile parlare di un
“accompagnamento” in questi
Lieder, almeno non nel senso
tradizionale di questo
termine. La melodia vocale -
la cui preminenza viene
conservata mediante un
accurato equilibrio
nell’orchestrazione - è ora
inserita in linee
strumentali
contrappuntistiche.
Fu forse l’emergere di
questo stile orchestrale
della maturità che portò
Mahler a separare il Lied
dalla Sinfonia strumentale.
Supposto che il suo
traguardo fosse quello di
raggiungere una simbiosi dei
due generi (una direzione
chiaramente indicata dai
rapporti concettuali e
musico-tecnici evidenti
nella Terza e nella Quarta
Sinfonia e in Das Lied
von der Erde),
l’evoluzione di un Lied
orchestrale sempre più
sinfonico gli permise di
seguirne lo sviluppo oltre,
in una certa direzione fuori
dai confini della Sinfonia
“assoluta”. Ciò che Mahler
voleva esprimere attraverso
la “parola” poteva ora
essere contenuto
efficacemente e
compiutamente nel Lied
orchestrale.
L’assenza di musica vocale
dalle sinfonie di Mahler
successive al 1901 può anche
esser vista in un’altra
luce. Dal momento che aveva
sviluppato un linguaggio
musicale altamente personale
nelle quattro lunghe
sinfonie “del Wunderhorn”,
che considerava come una
specie di monumentale
tetralogia autobiografica,
Mahler pensò forse di poter
essere compreso in
successive opere sinfoniche,
senza l’aiuto della
“parola”. La sinfonia
strumentale poteva ora
essere riservata per la
comunicazione di quelli che
Mahler percepiva come idee e
ideali assoluti (se pur non
astratti) e “inauditi”. I
commenti che Mahler fece a
Natalie Bauer-Lechner
nell’estate del 1901, a
proposito dello Scherzo
della Quinta Sinfonia,
avvalorano questa
conclusione: “Non si trovano
in esso romanticismo e
misticismo, solo
l’espressione di una potenza
inaudita e importante. E
l’Uomo nel suo splendore, al
punto piu alto della Vita.
...La voce umana non avrebbe
assolutamente posto qui. Non
c’è alcun bisogno della
Parola: tutto viene espresso
in termini puramente
musicali.” La proprietà di
queste osservazioni si
estende al di là dello Scherzo,
e anche al di là della
Quinta Sinfonia nel suo
insieme. Perchè, alla luce
di essa, nè Das Lied von
der Erde nè l’Ottava
Sinfonia rappresentano una
rottura concettuale
nell’atteggiamento di Mahler
verso la Sinfonia successivo
al 1900. Come è stato
suggerito in precedenza, si
può sostenere che in Das
Lied von der Erde
viene riassunta e giunge al
culmine un’evoluzione
diretta alla creazione di
una specie di
“Lied-sinfonia”, mentre
l’Ottava - che è di fatto
una cantata-oratorio -
emerge come lo sviluppo,
magnifico e originale, di
un’ispirazione isolata,
spontanea. Dopo queste due
opere, Mahler tornò alla
sinfonia strumentale nella
Nona e nell’incompiuta
Decima.
Mahler completò la Quinta
Sinfonia, che aveva iniziato
durante l’estate del 1901,
nell’autunno del 1902.
Tuttavia, ancor più che con
molti altri suoi lavori,
“completò” non significa che
noi la sentiamo oggi come
l’avremmo sentita quasi
ottant’anni fa. Già prima
dell’esecuzione che avvenne
il 18 ottobre 1904 a
Colonia, Mahler aveva
riveduto l’orchestrazione;
la corresse altre cinque
volte prima della sua morte
nel 1911. A causa della
complessità delle varie
revisioni, e della
sparizione di molti
documenti originali nel
corso degli anni, la
versione definitiva (data
alle stampe per cura di
Erwin Ratz) fu pubblicata
solo nel 1964, sotto l’egida
della Società Internazionale
Gustav Mahler di Vienna. E'
questa la versione che
ascoltiamo in questa
registrazione.
Ci sono tre parti
nell’opera, suddivise in
cinque movimenti. Il primo
movimento, in do diesis
minore, è una Marcia Funebre
con due Trii. Alcuni
elementi del primo Trio
ricompaiono nel secondo
movimento, che è in
forma-sonata, e culmina in
un corale in re maggiore, in
seguito al quale la coda
muore a poco a poco nella
tonalità principale di la
minore. La seconda parte
consiste in un solo
movimento, lo Scherzo,
in re maggiore. E' un
modello di chiarezza
formale, e tuttavia,
occupando 819 battute, è
anche uno dei movimenti più
lunghi di Mahler. In
sorprendente contrasto, la
terza sezione della Sinfonia
si apre con un esile Adagietto.
Orchestrato per archi ed
arpa soli, questo pezzo
dolce e lirico in fa
maggiore è chiaramente
imparentato con il Lied su
testo di Rückert “Ich bin
der Welt abhanden gekommen”.
Il Finale, in re maggiore, è
un Rondò scritto con grande
maestria contrappuntistica,
in cui è incorporato del
materiale tematico preso dal
secondo e dal quarto
movimento, che si conclude
con una versione molto
estesa e trasformata del
corale già udito nel secondo
movimento.
Nel 1902 Mahler aggiunse
“Liebst du um Schönheit” ai
quattro Lieder su testi di
Rückert che aveva scritto
nel 1901. A un primo ascolto
(soprattutto se paragonati
alle dimensioni e alla
complessità impressionanti
della Quinta Sinfonia)
questi Lieder - con la
possibile eccezione di “Um
Mitternacht” - possono
sernbrare cose semplici e di
poco conto. Tuttavia la
familiarità con essi rivela
che nel creare questi
ritratti estremamente
personali del se stesso più
intimo, Mahler si servì di
tutta la sofisticazione
forrnale, armonica e
strumentale di cui era
capace alla vetta della sua
potenza creativa. Insieme ai
suoi propri Kindertotenlieder,
ai Vier ernste Gesänge
di Brahms e ai Vier
letzte Lieder di
Strauss, essi rappresentano
la vetta più alta del Lied
tardo-romantico tedesco.
Zoltan
Roman
(Traduzione:
Silvia Gaddini)
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