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2 LP's
- 413 773-1 - (p) 1984
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2 CD's -
413 773-2 - (p) 1984 |
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GUSTAV MAHLER
(1860-1911) |
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Symphonie
No. 7 |
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78' 27" |
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Long Playing 1 |
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37' 56" |
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1. Langsam (Adagio) - Allegro
risoluto, ma non troppo |
21' 22" |
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2. Nachtmusik. Allegro moderato -
Andante
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16' 34" |
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Long Playing 2 |
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40' 31" |
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3. Scherzo. Schattenhaft |
8' 52" |
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4. Nachtmusik. Andante amoroso |
13' 59" |
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5. Rondo-Finale. Allegro ordinario |
17' 40" |
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Chicago Symphony
Orchestra |
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Claudio ABBADO |
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Luogo
e data di registrazione |
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Orchestra
Hall, Chicago (USA) - gennaio
& febbraio 1984 |
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Registrazione:
live / studio |
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studio |
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Production |
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Rainer
Brock |
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Tonmeister
(Balance Engineer)
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Karl-August
Naegler |
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Prima Edizione LP |
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Deutsche
Grammophon - 413 773-1 - (2 LP's)
- durata 37' 56" & 40' 31" -
(p) 1984 - Digital |
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Prima Edizione CD |
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Deutsche
Grammophon - 413 773-2 - (2 CD's)
- durata 37' 56" & 40' 31" -
(p) 1984 - DDD |
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Note |
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Cover Photo:
Herbert Tobias, Hamburg |
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In una lettera
a Emil Gutmann, il suo
agente di concerti di
Monaco, Mahler definiva la
sua Settima Sinfonia "la sua
opera migliore, di carattere
per lo più sereno". Non si
può dire però che l’ultima
osservazione colga
perfettamente nel segno, dal
momento che un carattere
sereno contraddistingue in
realtà solo i due ultimi
movimenti: l’Andante
amoroso, dai toni piuttosto
delicati, e il grandioso
Rondo-Finale. I primi tre
movimenti sono invece in
tonalità minori ed hanno un
tono prevalentemente cupo. E
già ad un primo ascolto di
questa Sinfonia si può
constatare come la sua idea
fondamentale si lasci
riassumere nel motto per
aspera ad astra. A
tale riguardo le relazioni
tonali vengono ad assumere
un valore sintomatico: la
Sinfonia inizia nella fosca
tonalità di si minore e si
conclude in quella radiosa
di do maggiore.
La Settima fu scritta negli
anni 1904/05. Nell’estate
del 1904 Mahler compose il
secondo e il quarto
movimento, e nell’estate
successiva gli altri tre.
Assai istruttivi sono i dati
sulla genesi di questa
Sinfonia che si possono
leggere in una lettera di
Mahler alla moglie del
giugno 1910. Qui il
compositore sottolineava
come sia nell’arte che nella
vita egli avesse assoluto
bisogno di "spontaneità"
("Se io dovessi comporre, ne
avessi l'obbligo, certamente
non riuscirei a mettere
insieme una nota"), e faceva
riferimento alla genesi
dell’Ottava e Settima
Sinfonia. Così infatti
scriveva Mahler: "L’estate
precedente" - si parla
dell’estate del 1905 -
"avevo intenzione di
terminare la Settima, di cui
erano già stati compiuti i
due Andanti. Per due intere
settimane mi tormentai fino
alla malinconia, come ti
ricorderai, finché poi me ne
scappai sulle Dolomiti! Lì
non cambiò nulla, e infine
decisi di rinunciare
all’intento e me ne ritornai
a casa convinto che l’estate
era perduta per me. A
Krumpendorf non c’eri tu ad
aspettarmi, dal momento che
non ti avevo informata del
mio arrivo. Salii sulla
barca per farmi portare
dall’altra parte, e al primo
colpo di remi mi venne in
mente il tema (o meglio il
ritmo e carattere)
dell’introduzione al primo
movimento - e così in
quattro settimane il primo,
terzo e quinto movimento
erano bell’e finiti! Te ne
ricordi?"
Dopo aver compiuto la
Settima Mahler ne chiuse a
chiave la partitura nella
scrivania. In un primo tempo
non pensava ad una sua
esecuzione.Allora non era
stata ancora eseguita la sua
Sesta Sinfonia, e sarebbero
passati ancora tre anni fino
all’esecuzione della
Settima.
Mahler non rese noto alcun
intendimento programmatico
per la sua Settima Sinfonia.
Una considerazione tanto più
attenta meritano perciò
quegli accenni ermeneutici
che il compositore fece
durante dei colloqui con la
moglie e gli amici. "Nelle Nachtmusiken
(Musiche notturne) gli si
libravano dinanzi visioni di
Eichendorff, mormorii di
fontane, il mondo romantico
tedesco", così ricordava
Alma Mahler a proposito del
secondo e quarto movimento.
Sull’introduzione al
movimento iniziale Mahler
osservava: "Qui la Natura fa
udir la sua voce". La prima
Nachtmusik fu messa a
confronto dal compositore
con l’atmosfera
caratteristica della Nachtwache
di Rembrandt, e il
Rondo-Finale fu spiegato da
Mahler con l’espressione
icastica "Was kost' die
Welt?" (Che costa il
mondo?). Se si pensa che due
movimenti sono espressamente
denominati Nachtmusiken,
si potrà comprendere meglio
perché gli ammiratori di
Mahler in occasione della
prima esecuzione assoluta (a
Praga) della Settima
Sinfonia proposero di
intitolarla "Nachtwanderung"
(Peregrinazione notturna).
Per Richard Specht tale
titolo potrebbe valere per
l’intera Sinfonia e in
particolare per il suo primo
movimento; i tre movimenti
intermedi potrebbero essere
intitolati "Stimmen der
Nacht" (Voci della notte), e
il movimento finale "In den
Morgen hinein" (Fino a
giorno inoltrato). Molti
interpreti danno poi risalto
al carattere romantico di
questa Sinfonia.
Alla lenta introduzione del
primo movimento segue una
sezione in forma-sonata (Allegro
risoluto), chiaramente
articolata in esposizione,
sviluppo, ripresa e coda.
L’introduzione lenta e la
sezione in forma-sonata sono
stretLamente connesse l’un
l’altra, elementi
dell`introduzione si
ripresentano infatti
all’inizio dello sviluppo e
della ripresa. Ad un esame
più ravvicinato del
movimento si può constatare
chiaramente soprattutto una
grande ricchezza di
caratteri espressivi. E
Theodor W. Adorno coglieva
senz’altro nel segno, quando
affermava che la gamma di
colori dell’orchestra
includeva ogni gradazione,
"dal fulgore del modo
maggiore alle ombre più
cupe". La gamma espressiva
va dalle movenze di marcia
funebre all’"Allegro
risoluto", dalla
marcia al corale visionario,
da episodi assai rudi fino
ad altri ricchi di slancio.
Particolarmente imponente è
l’inizio: un Arioso intonato
dal corno tenore (e quindi
dalla tromba e dal trombone)
che si dispiega su ritmi di
marcia funebre. Da un
elemento di questo Arioso
viene a poco a poco
magistralmente sviluppato il
tema principale dell’Allegro
risoluto. Notevole è
anche la ricchezza di
strutture di contrasto: la
sezione in forma-sonata si
basa su tre complessi
tematici di carattere
antitetico.
La prima Nachtmusik
appartiene al tipo
dell`Andante marziale. Una
sezione in ritmo di marcia
(oscillante tra modo
rnaggiore e minore) si
alterna a due Trii; il
primo, nei toni d’un canto
popolare, e in maggiore
mentre il secondo, di
carattere elegiaco, è in
modo minore. E gli effetti
di chiaroscuro così
caratteristici di questo
movimento si possono
senz’altro ricondurre alla
predilezione di Mahler per
le oscillazioni tra modo
maggiore e minore. L’inizio
del movimento è poi già
indicativo della concezione
poetica di questa Nachtmusik:
ai "richiami" e ai motivi
smorzati del primo corno
risponde un secondo dalla
sonorità attutita. Segue
quindi un episodio assai
originale in scrittura
contrappuntistica affidato
al primo oboe e al primo
clarinetto, in cui risuona
il motivo di "richiarno"
iniziale, e che a poco a
poco si sviluppa in un
complesso intrico di voci,
percorso da caratteristici
motivi di trilli. È stato lo
stesso Mahler a rivelare che
qui si tratta di un canto
notturno di uccelli; infatti
là dove questo passaggio
risuona per 1’ultima volta
(e cioè al numero 108 della
partitura) il compositore
annota wie Vogelstimmen
(come voci d’uccel1i).
Il terzo movimento, con
l'indicazione rara e quindi
tanto più signilicativa schattenhaft
(indistinto), è posto tra le
due Nachtmusiken e
spesso è stato pure definito
un "Notturno". Alcuni
critici lo considerano come
una delle più straordinarie
emanazioni del demonico in
Mahler. Il movimento puà
essere inteso come una
fusione tra uno Scherzo
sinistro e una fantastica
scena danzante. In un modo
quasi caleidoscopico si
alternano sezioni nel
carattere d’un perpetuum
mobile, parti di tono
lamentoso (klagend) e
passi sul tipo d’un valzer.
Il Trio ha nel suo insieme
un accento più luminoso
della sezione principale. Ma
il modo maggiore non è qui
privo di ombre; si altema
infatti a sezioni in minore
o viene arricchito da
elementi pure in modo
minore.
Il quarto movimento ha uno
spiccato carattere di
serenata; al riguardo non si
potrebbero avere dei dubbi,
nemmeno se vi mancassero il
titolo Nachtmusik e
l’indicazione Andante
amoroso. Questo
movimento è per larga parte
una lunga romanza senza
parole - un Lied dove ad
accenti lirici e più intimi
si accompagnano anche
momenti di carattere
estatico. La chitarra e il
mandolino sono richiesti
soltanto in questo movimento
dall’istrumentazione
cameristica. Mahler cercò
poi di ribadire il tono
caratteristico della Nachtmusik
annotando nella partitura
espressioni assai eloquenti
come Mit Aufschwung
(Con slancio), Graziosissimo,
melancolisch
(malinconico) e Aufgeregt
(Agitato).
Il Rondò-Finale ha suscitato
valutazioni e
interpretazioni controverse,
come il finale della Quinta
Sinfonia. Mentre i critici
più anziani lo intendevano
come un "brano 'mattutino'
ricco di una luminosità
smagliante", "momento
supremo d’una professione
d’ottimismo" ed anzi come un
"ditirambo in do maggiore",
quelli più recenti si sono
sentiti irritati dal
carattere "positivo" di
questo finale. Si può dare
per certo che Mahler
intendeva conferire a questo
movimento un tono da
panegirico. È significativo
il fatto che esso si basa su
un ritornello festoso che
riappare - sottoposto a
modificazioni - non meno di
sette volte e che si alterna
a due idee secondarie. Alla
fine del movimento le
sonorità delle campane e dei
"campanacci" (Herdenglocken)
ne sottolineano il carattere
solenne.
Constantin
Floros
(Traduzione:
Gabriele Cervone)
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