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1 CD -
GMD 2/27 - (c) 1989
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I MAESTRI DELLA
MUSICA
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Richard
WAGNER (1782-1840)
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Parsifal,
Preludio
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14' 30" |
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1 |
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Lohengrin,
Preludio all'Atto primo
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8' 05" |
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2 |
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Lohengrin,
Preludio all'Atto terzo
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3' 05" |
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3 |
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I
Maestri Cantori di Norimberga
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9' 21" |
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4 |
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Tristano
e Isotta, Preludio |
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10' 45" |
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5 |
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Rienzi,
Ouverture
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12' 07" |
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6 |
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Tannhäuser,
Ouverture
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12' 54" |
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7 |
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Orchestra
Filarmonica Cecoslovacca / Karel
Sejna, Direttore - (1) |
House of
Artists, Prague - 18-27 November 1963
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Orchestra
Filarmonica Cecoslovacca / Karel
Ancerl, Direttore - (2) |
House of
Artists, Prague - 11 December 1962 |
Orchestra
Filarmonica Cecoslovacca / Zdenek
Chalabala, Direttore - (3) |
House of
Artists, Prague - 1-2 March 1960 |
Orchestra
Filarmonica Cecoslovacca / Franz
Konwitschny, Direttore - (4,5,7) |
1963
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Orchestra
Filarmonica di Stato di Brno / Zeljko
Straka, Direttore - (4,5,7) |
Studio
Stadion, Brno - 19-21 December 1972 |
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Manufactured |
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Tecval
Memories SA (Switzerland) |
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Prima Edizione LP |
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Supraphon
| SUA ST 50569 | (p) 1963 - (1)
Supraphon | SUA ST 50496 | (p)
1962 - (2)
Supraphon | SUA ST 50179 | (p)
1960 - (3)
Supraphon | SUA ST 50134 | (p)
1963 - (4,5,7)
Supraphon | 1 10 1637 | (p) 1972
- (6)
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Edizione CD |
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De
Agostini | GMD
2/27 | 1 CD - durata 70'
47" | (c) 1989 | ADD |
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Note |
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Wagner
(1)
Wagner
(2)
Wagner
(3)
Wagner
(4,5,7)
Wagner
(7)
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PRELUDI
(PARSIFAL, LOHENGRIN, I
MAESTRICANTORI DI
NORIMBERGA, TRISTANQ E
ISOTTA)
OUVERTURES
(RIENZI, TANNHAUSER)
Per la trama
di Parsifal,
,l'ultimo dramma musicale
composto tra il 1877 e il
1882, Wagner si rivolse al
ciclo di leggende medievali
che ruotano attorno alla
figura di re Artù e, in modo
particolare, al poema Parzifal
di Wolfram von Eschenbach.
L'opera narra come, nel
castello di Monsalvat,
Amfortas, re dei cavalieri
del Graal, sia stato tratto
nel peccato dalle arti
magiche di Klingsor, il
quale è riuscito a
sottrargli la sacra lancia
(quella che ferì Cristo
sulla croce) e a imprimergli
con questa una piaga
inguaribile. Toccherà a
Parsifal, cavaliere puro,
salvare l'ordine del Graal,
riconquistando la sacra
reliquia e guarendo
miracolosamente con la
medesima la ferita di
Amfortas. Ancora una volta
Wagner è attratto dal tema
della redenzione ottenuta
attraverso il rifiuto delle
passioni e realizzata da un
eroe per l'umanità. Il
Preludio al I atto è
aderentissimo al costrutto
mistico dell'opera e prepara
l'animo dell'ascoltatore
all'ascesa spirituale
proposta dalla narrazione.
Il brano, architettato su
tre importanti temi del
dramma, presenta un discorso
musicale che abbandona in
parte le tensioni cromatiche
del Tristano per
presentarsi spesso inmodo
diatonico. Colpisce poi
l'uso di inedite macchie di
colore ottenutecon
nuovissimi e stupefacenti
impasti timbrici degli
strumenti. È il Leitmotiv
del Graal che apre
l'ascolto: esposto prima
dagli archi, su registri
gravi,in maniera molto
ascetica, sale poi
lentamente dal piano verso
più elevate dinamiche e
altezze sonore. Il motivo è
ripetuto altre tre volte in
lunghi periodi nei quali
rinasce sempre dal silenzio,
raggiunge culmini
orchestrali equindi
ridiscende fino a scomparire
sulle flebili sonorità dei
legni. È poi la volta dei
temi della Fede e della
Speranza (ma si riascolterà
ancora anche il primo tema),
che creano un'atmosfera di
accesa e solenne sacralità
con riferimenti, in
monolitici interventi degli
ottoni, a certe scabre
sonorità religiose
rinascimentali.
Nell'itinerario creativo di
Wagner, il Lohengrin
rappresenta un'opera di
transizione che prepara ai
drammi musicali della
maturità. Il musicista
iniziò il lavoro nel 1845;
la partitura venne
completata nel 1848. Con Lohengrin
Wagner mise a punto alcuni
principi musicali che
sarebbero diventati
caratteristici delle sue
future creazioni; fra
questi, un uso costante del
Leitmotiv e una
maggior continuità nel
discorso musicale.
L'argomento dell'opera è
tratto dal vasto materiale
letterario medievale
imperniato sul Santo Graal,
la coppa in cui fu raccolto
il sangue di Cristo
crocifisso. L'azione si
svolge nel X secolo ad
Anversa, dove arriva un
cavaliere sconosciuto che,
difesa Elsa dall'accusa di
fratricidio, la sposa sotto
la promessa che la giovane
non gli chieda mai il suo
nome. Elsa tuttavia non sa
resistere e lo sconosciuto
le si rivela come Lohengrin,
cavaliere del Graal. La
promessa si è spezzata:
Lohengrin parte ed Elsa
muore. Secondo alcune
affermazioni dello stesso
Wagner, il Preludio al I
atto rappresenta la
miracolosa e graduale
discesa dello spirito del
Graal, che raggiunge e
penetra l'animo degli uomini
e nuovamente ritorna in
cielo. Il brano si svolge in
zone ultraterrene, in una
celestiale estasi pervasa da
un incandescente biancore, e
si sviluppa secondo il
principio della 'melodia
infinita'. Il tessuto
musicale ininterrotto si
apre sottilmente con i
violini su registri
sopracuti. Man mano, mentre
sale in dinamica, la musica
scende in zone più gravi,
fino a un fortissimo
sottolineato dagli ottoni,
dal quale lentamente
s'innalza ancora verso
altezze sovrumane, per
terminare nuovamente in
pianissimo. Al contrario, il
Preludio al III atto ci
introduce gaiamente alle
festività per le nozze di
Lohengrin con Elsa; si
tratta di un breve
tripartito che inserisce tra
due momenti rapidi e
coloratissimi un'oasi più
calma e dolce, nella quale
emergono soprattutto le voci
singole dei legni.
I primi progetti di Wagner
per la realizzazione dei Maestri
cantori di Norimberga
risalgono al 1845; l'idea fu
alla fine accantonata,
ripresa in considerazione
nel 1861 e portata a
compimento nel 1867. I Maestri
cantori è l'unica
opera non tragica di Wagner,
pervasa com'è da un concreto
e realistico ottimismo.
Musicalmente, dopo le
rotture cromatiche del Tristano,
Wagner riafferma i principi
tonali fondamentali e la
loro funzione portante nel
discorso musicale. Questo
rimane ugualmente fedele
all'idea di un flusso
melodico continuo che
rinasce su se stesso,
perennemente rinnovato. La
storia si svolge a
Norimberga nel XVI secolo,
dove Eva è destinata in
sposa al vincitore
dell'annuale gara
poetico-musicale. Sarà il
nobile e innamorato
cavaliere Walther a vincere
e a unirsi così alla
fanciulla, sconfiggendo,
grazie al suo canto nuovo,
libero e pieno di
sentimento, l'arte pedante
dei Maestri cantori. Il
Preludio al I atto è la
sezione dell'opera che per
prima Wagner elaborò. Il
musicista vedeva nel brano,
festoso e sereno, la sfilata
del corteo dei Maestri
cantori davanti al popolo di
Norimberga. Il pezzo
presenta molto del materiale
tematico che caratterizzerà
i personaggi e le situazioni
della vicenda. Possiamo
ricordare ad esempio il
contrasto iniziale tra il
tema dei Maestri, esposto
con cadenza pomposa da tutta
l'orchestra, e il successivo
tema di Walther, una sentita
idea musicale che scorre
fluidamente da una voce
all'altra della sezione dei
fiati.
All'inizio del 1857, Wagner
interruppe la composizione
del Sigfrido per
dedicarsi a un nuovo dramma
musicale, Tristano e
Isotta, completato poi
nel 1859. Nel Tristano
confluisce la filosofia di
Arthur Schopenhauer, che
Wagner aveva ardentemente
letto e che concretizzò in
un dramma d'amoree morte. La
musica rivoluziona, al
limite della rottura formale
e nel senso di uno spinto
cromatismo, l'impianto
tonale, col risultato di
rendere appieno il clima
fortemente tardo-romantico,
di febbrile passione e di
ricerca di un assoluto, che
qui coincide con l'unione
degli amanti
nell'annullamento della
morte. Il Preludio al I atto
è aperto dal famosissimo Tristan-akkord
(l'accordo di Tristano),
ripetuto più volte nel corso
del brano, che anticipa la
celebre idea musicale
dell'oboe. Questo è il
materiale tematico
fondamentale per la
costruzione dell'intero
Preludio. Il pezzo si
sviluppa con un intenso
cromatismo e lunghissimi
periodi che rimandano la
conclusione in un'ascesa
emotiva che, con enorme
tensione, raggiunge un
culmine sonoro. Da qui si
ridiscende, più velocemente,
per fare approdo a profonde
zone, da dove, prima della
conclusione, emerge
nuovamente pura la linea
musicale dell'oboe.
Rienzi, composto tra
il 1837 e il 1840, rientra
tra le opere giovanili di
Wagner. Il dramma è un
mastodontico spettacolo che
si rifà ai moduli del grand-opéra
storico. La trama, che si
svolge a Roma nel Trecento e
narra la caduta e la morte
del tribuno del popolo Cola
di Rienzi, propone un tema
che risulterà di estrema
importanza anche per il
Wagner più maturo: la
liberazione sociale, e
personale, attraverso
l'eroico sacrificio del
singolo. L'Ouverture
è tra le parti migliori del
dramma ed è sviluppata su
procedimenti ancora
strettamente sinfonici. Un
drammatico e iterato segnale
di tromba apre il pezzo.
Sono poi gli archi, che
salgono gradualmente da
registri molto scuri, a
innalzare lentemente il
clima emotivo, che sfocia in
una lunga frase melodica e
passionale di forte presa
sull'ascoltatore. Dopo un
colorito episodio di
transizione, la frase viene
ripresa solennemente dagli
ottoni, mentre i violini
lanciano sciabolate di luce
di notevole impatto sonoro.
Ritorna poi ancora l'idea
musicale della tromba,
alternata per tre volte agli
archi frementi sorretti dai
timpani, che avverte
dell'esplosione di un nuovo
eroico episodio. Segue la
ripresa (ora velocissima e
ritmata gaiamente dai fiati)
della prima idea melodica,
che conduce a una vigorosa e
colorita Polacca. Questa
prende più avanti un piglio
eroico, mettendo in evidenza
squilli di tromba, rulli di
timpani e filamenti luminosi
del triangolo. Dopo la
ripetizione del segnale
della tromba, l'orchestra
intera s'impegna in un
brillante e teatrale finale,
che non risparmia tremende
esplosioni sonore e vistosi
e ritmati sviluppi musicali.
Tannhäuser fu
composto da Wagner tra il
1841 e il l845. Nel l861, in
occasione delle
rappresentazioni parigine,
il musicista stese una
seconda versione dell'opera.
Con questo lavoro, Wagner
tratta ancora il tema della
ricerca della redenzione,
che qui si unisce a quello
del conflitto tra amor sacro
e amor profano. Il
leggendario cavaliere e
trovatore Tannhäuser, dopo
aver a lungo vissuto
stregato accanto a Venere,
decide di tornare alla sua
valle, dove Elisabetta lo
ama ancora. Parte quindi per
un vano pellegrinaggio di
espiazione a Roma. Sarà
invece Elisabetta che,
sacrificando la propria
vita, salverà Tannhäuser
che, a sua volta, morirà
finalmente redento. L'Ouverture
presenta i temi principali
dell'opera. Il brano è
aperto dal motivo dei
Pellegrini, esposto da
clarinetti, corni e fagotti.
A esso si sovrappone
lentamente, nel crescendo
dell'orchestra, 1'idea
musicale dellaVita,
presentata dagli archi;
quindi il motivo ricompare
ancora puro. Con uno stacco
netto, in contrasto, segue
il tema del Venusberg (Monte
di Venere), che visualizza
un voluttuoso baccanale con
cadenza di danza. Il tema
sfocia in un pieno
orchestrale, un inno a
Venere. Or,a, con un salto
di registro emotivo, ci
troviamo nel cuore dell'Ouverture;
sullo scintillio luminoso
dei violini, il clarinetto
espone estaticamente, ma
anche passionalmente, lo
struggente tema della
Proibizione d'amore. A
questo punto, viene
ripresentata la situazione
del baccanale, con i due
temi del Venusberg e di
Venere, finché è il motivo
dei Pellegrini, sempre con
la sovrapposizione di quello
della Vita, a chiudere
trionfalmente il brano con
un grandioso senso di
religiosa fiducia per la
salvezza ottenuta.
Massimo
Rolando Zegna
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